Che cos'è il Disturbo borderline della Personalità?
Si tratta di un grave disturbo di personalità caratterizzato da intensa instabilità e conflittualità nelle relazioni interpersonali, paura dell’abbandono, disregolazione emotiva, sensazione cronica di vuoto, comportamenti autolesivi e impulsività.
Spesso il disturbo borderline di personalità si presenta in concomitanza (comorbilità) con altri disturbi psichiatrici come disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, disturbi del comportamento alimentare o abuso di sostanze stupefacenti e alcol.
Questo disturbo si caratterizza per un instabile senso del sé, per emozioni intense e volatili e per comportamenti impulsivi. Il disturbo è inserito nella sezione II del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-5) e fa parte, insieme al disturbo narcisistico, al disturbo istrionico e al disturbo antisociale, del Cluster B dei disturbi di personalità. Le cause del disturbo non sono del tutto chiare, anche se gran parte degli autori è concorde nel ritenere responsabili fattori genetici predisponenti e fattori ambientali traumatici, soprattutto riguardanti esperienze negative subite durante le prime fasi di vita. Maltrattamenti durante l’infanzia, abusi fisici e sessuali, assenza di supporto genitoriale e vissuti di abbandono possono infatti aumentare il rischio di sviluppare il disturbo.
I sintomi del disturbo borderline di personalità sono stati suddivisi in quattro aree:
instabilità interpersonale, disturbi nell’immagine di sè e problematiche cognitive, disregolazione emotiva e disregolazione comportamentale.
La sfera delle relazioni interpersonali è una delle aree maggiormente problematiche ed è caratterizzata da relazioni instabili e conflittuali. I pazienti possono sentirsi profondamente coinvolti o dipendenti all’interno di una relazione, per poi diventare esigenti o manipolatori nel momento in cui i loro bisogni non sono soddisfatti. Chi soffre di disturbo borderline inoltre mostra la tendenza a oscillare tra fasi di idealizzazione e svalutazione dell’altro, in particolare con figure di riferimento o terapeuti. Chi soffre di disturbo borderline mostra inoltre un’ipersensibilità ai segnali sociali negativi da parte degli altri e può vivere con un’intensità emotiva molto marcata piccoli segnali di rifiuto, critica o disattenzione.
Pervasiva è inoltre la paura dell’abbandono, che spesso porta chi soffre di questo disturbo a fare di tutto pur di non essere abbandonato anche in caso di relazioni nocive.
Le reazioni ai segnali sociali negativi sono inoltre spesso esagerate e caratterizzate da rabbia, ansia e aggressività.
Le relazioni intime mostrano spesso un andamento caotico e instabile. Sono caratterizzate da momenti di forte intimità e coinvolgimento alternate da repentini allontanamenti e momenti conflittuali. Spesso le relazioni iniziano con una forte idealizzazione del partner, ma è sufficiente un piccolo “errore” perché ne avvenga una repentina svalutazione.
I pazienti con disturbo borderline presentano inoltre disturbi della sfera cognitiva e nell’immagine di sé. L’immagine di sè risulta povera e poco sviluppata, accompagnata da cronici sentimenti di vuoto e di noia. Lo stile cognitivo è prevalentemente dicotomico, dominato dalla dinamica del “bianco o nero” oppure “tutto o nulla”. I pazienti con disturbo borderline sono inoltre spesso ipercritici verso se stessi, alimentando vissuti di colpa, scarsa autostima e vergogna. I loro obiettivi nella vita, aspirazioni e valori sono spesso mutevoli e incoerenti, portati avanti con scarsa convinzione.
In situazioni di stress possono manifestarsi veri e propri sintomi psicotici come vissuti paranoidi transitori o sintomi dissociativi.
La disregolazione emotiva è uno dei sintomi caratteristici del disturbo borderline di personalità. I pazienti borderline mostrano infatti frequenti e repentini cambiamenti dell’umore e una grande difficoltà nel gestire le proprie emozioni. Possono passare da momenti di serenità e calma a momenti di forte irrequietezza o rabbia e viceversa.
I sintomi comportamentali più comuni nel disturbo riguardano la difficoltà che questi pazienti hanno nella gestione delle frustrazioni e più in generale nella regolazione delle emozioni. Chi soffre di disturbo borderline mostra inoltre una maggior difficoltà a prevedere le conseguenze negative (per sé o per gli altri) delle proprie azioni. Sono portati a compiere gesti rischiosi come guidare in modo spericolato, avere rapporti sessuali a rischio, utilizzare sostanze stupefacenti o addirittura adottare comportamenti autolesivi.
La cura dei disturbi di personalità prevede spesso una gestione di diverse problematiche psichiatriche presenti contemporaneamente nello spesso soggetto. Il disturbo borderline, infatti, presenta una forte correlazione con altri disturbi come disturbi depressivi, disturbi d’ansia, disturbo post-traumatico da stress, disturbi alimentari e abuso di sostanze.
Un corretto percorso di cura quindi deve prendere in considerazione sia la patologia della personalità che anche gli eventuali disturbi psichiatrici in comorbilità. I trattamenti proposti prevedono, in genere, una sinergia tra interventi farmacologici e un percorso psicologico.
La scelta della corretta cura farmacologica è altamente personalizzata ed è importante farsi seguire da uno specialista medico psichiatra.
La psicoterapia si focalizza maggiormente sull’intervento qui e ora si favorisce lo sviluppo di abilità sociali e si potenzia autostima e autoefficacia. Interventi familiari e di gruppo possono essere aggiunti al percorso se necessari e integrano il trattamento.
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