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Immagine del redattoreDott.ssa Giorgia Ferrucci

Il disturbo antisociale di personalità




pistola puntata disturbo antisociale di personalità


Che cos'è il Disturbo antisociale di Personalità?


Il disturbo antisociale di personalità può manifestarsi in molteplici forme, variando notevolmente nel comportamento: da atteggiamenti manipolativi e subdoli a comportamenti apertamente aggressivi e provocatori.


Le persone affette da questo disturbo mostrano una completa mancanza di rispetto per i diritti altrui e tendono a comportarsi in modo ostile o addirittura violento. L'inganno e la manipolazione sono spesso le modalità preferite per raggiungere i propri scopi.

Molto spesso, i segni di ostilità e aggressività emergono già in giovane età, durante l'infanzia e l'adolescenza. I bambini con questo disturbo possono essere coinvolti in furti, bugie e conflitti con figure autoritarie, mentre gli adolescenti tendono ad abusare di sostanze come alcol e droghe, e possono essere violenti verso persone o animali.


Da adulti, queste persone spesso faticano a mantenere responsabilità, stabilire rapporti affettivi duraturi o conservare un impiego stabile. Le loro interazioni sociali sono caratterizzate da superficialità, disprezzo per i sentimenti altrui e una totale indifferenza nei confronti delle emozioni degli altri.


Una delle caratteristiche principali di questo disturbo è la mancanza di rimorso o di senso di colpa per le proprie azioni, anche se queste causano danno agli altri. Le persone con disturbo antisociale di personalità sono indifferenti alle conseguenze negative delle proprie azioni, che spesso giustificano come necessarie per il proprio benessere.

Il disturbo antisociale colpisce circa il 3% degli uomini e l'1% delle donne, e la sua incidenza tende a diminuire con l'avanzare dell'età, specialmente dopo i 40-50 anni.


Gli individui con disturbo antisociale tendono a vedersi come persone forti, indipendenti e solitarie. Spesso si sentono vittime di un mondo che li ha trattati ingiustamente, giustificando il loro comportamento dannoso verso gli altri. Altri possono vedere se stessi come predatori in un contesto sociale dove infrangere le regole è visto come normale.

La visione che hanno degli altri è altrettanto distorta: li considerano come esseri deboli da sfruttare o come approfittatori da punire. Le loro credenze riflettono un mondo in cui la violenza e la manipolazione sono strumenti leciti per ottenere ciò che vogliono.


Le principali manifestazioni del disturbo includono:


  • Un eccessivo senso di autostima

  • Incapacità di rispettare le norme sociali

  • Irresponsabilità nelle relazioni interpersonali

  • Manca di sensi di colpa o vergogna

  • Tendenza a giustificare comportamenti pericolosi

  • Un atteggiamento sprezzante nei confronti degli altri e una totale mancanza di empatia

  • Impulsività e assenza di paura per le conseguenze delle proprie azioni


Le origini del disturbo antisociale di personalità non sono completamente chiare, ma si ritiene che siano influenzate da una combinazione di fattori genetici e ambientali, come un'infanzia caratterizzata da abusi, trascuratezza o violenza, insieme a esperienze familiari instabili. L’abuso di sostanze o disturbi comportamentali preesistenti, come il disturbo oppositivo-provocatorio o l'ADHD, possono anche contribuire alla sua insorgenza.


Le persone con questo disturbo tendono a creare relazioni interpersonali basate esclusivamente sullo sfruttamento. Non sono in grado di instaurare legami genuini, poiché la loro interazione con gli altri è puramente utilitaristica. A livello lavorativo, la loro irresponsabilità e l'incapacità di rispettare le regole possono portare a gravi problemi.


Le persone con disturbo antisociale raramente cercano un trattamento volontariamente, poiché non riconoscono il loro disturbo. In molti casi, la terapia inizia dopo che una persona è stata diagnosticata come "psicopatica" in seguito a procedimenti legali. La terapia psicologica ha mostrato di essere efficace nel trattamento, anche se il successo dipende dalla motivazione del paziente a cambiare.


Il trattamento mira ad aiutare il paziente a comprendere come le sue percezioni distorte contribuiscano ai suoi problemi. Tuttavia, poiché questi individui tendono a incolpare gli altri e a rifiutare di riconoscere le proprie responsabilità, il percorso terapeutico può essere lungo e complesso.

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